Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator

- Biblioweb

Vai ai contenuti

Menu principale:

Livello 3
 



| AUSTRIA
| BELGIO | BRASILE | CECOSLOVACCHIA | COREA DEL SUD | FRANCIA | GERMANIA OVEST |INGHILTERRA | ITALIA | JUGOSLAVIA | MESSICO | SCOZIA |SVIZZERA | TURCHIA | UNGHERIA |URUGUAY |

La quinta edizione del campionato del mondo di calcio venne assegnata alla Svizzera e cadde lecitamente nell’anno del cinquantesimo anniversario della fondazione della Fifa che, ha sede proprio nel paese alpino. Gli organizzatori si diedero subito da fare perché tutto fosse crono-metricamente pronto per l’evento ed evitare la figuraccia rimediata dai brasiliani nel mondiale precedente, dove al termine della competizione alcuni stadi non erano ancora completati. Si giocò in sei città; Basilea, Ginevra, Losanna, San Gallo, Berna e Lugano. Al mondiale parteciparono sedici squadre, la formula del torneo prevedeva quattro gironi da quattro squadre  con due teste di serie che non si affrontarono tra loro, ne uscì una formula davvero complessa che richiese alcuni match di spareggio.  Fu il mondiale dei grandi assenti Kubala e Di Stefano, fermato dalla burocrazia il primo e dalla mano del quattordicenne Luigi Franco Gemma il secondo. Grande favorita alla vittoria finale era l’Ungheria di  Puskas e Kocis meglio conosciuta come Aranycsapat, "la squadra d’oro". Squadra che mise in pratica una nuova strategia di gioco il "Sistema" quello con il centravanti arretrato. Debuttò la Germania con il suffisso Ovest a delineare come sia cambiata la geografia europea dopo la Conferenza di Potsdam, fece di nuovo presenza l’Austria nemmeno lontana parente dello storico Wunderteam, ritornarono pure le grandi mitteleuropee del neonato blocco sovietico: Cecoslovacchia, Ungheria e Jugoslavia. Turchia e Scozia questa volta partecipano realmente dopo il forfait brasiliano. Fu il mondiale del "Miracolo di Berna" dove la Germania Ovest sorprese il mondo ma, fu anche il mondiale dei sospetti dove alcune autorevoli voci parlarono di doping. Si iscrissero 36 squadre un record per le qualificazioni, vennero creati 13 gruppi dai quali sarebbero usciti i nome delle 14 migliori, visto che Svizzera e Uruguay erano già incluse di diritto. Tuttavia, non mancarono i grandi assenti Argentina, Unione Sovietica, Cina e Polonia  preferirono guardare i  mondiali dal divano, già poiché questa manifestazione fu la prima trasmetta televisivamente in eurovisione. Mentre le assenze di Olanda, Danimarca, Bolivia, Perù e India erano dovute a ritardi e imprecisioni al momento dell’iscrizione. Tuttavia, ancora una volta, anche in questa edizione, non vinse la squadra più forte ma quella più organizzata.

AUSTRIA 1954       
Il viaggio della nazionale austriaca fu veramente breve per giungere a Berna, sia sotto il profilo kilometrico sia agonistico, all’Austria inserita nel gruppo 5 di qualificazione bastò una sola partita per aggiudicarsi un posto al sole. Il 27 settembre del 1953 al Prater di Vienna l’Austria sconfisse per 9 a 1 il Portogallo con cinque reti dell’attaccante Probst. Con questa vittoria i mitteleuropei sperarono di essere tornati ai fasti della Wunderteam degli anni ’30 e dimenticare al più presto il triste periodo dell’Anschluss. La partita di ritorno fu solo una breve vacanza al sole lusitano di Lisbona. Portogallo e Austria si accontentarono di uno scialbo 0 a 0 gli austriaci non infierirono e i lusitani onorarono l’impegno. La nazionale austriaca giunta al torneo fu inserita nel gruppo C, esordì il 16 giugno a Zurigo contro gli esordienti scozzesi. L’Austria vinse per 1 a 0 con rete del solito Probst, a poco servirono le proteste scozzesi per un netto rigore non fischiato su Mochan. Sabato 19 giugno al  Sant’Jakob di Basilea l’Austria affrontò la Cecoslovacchia da poco passata sotto il blocco sovietico, una compagine che era solo il vecchio ricordo dei maestri boemi. Gli alpini si imposero per 5 a 0 a fare la voce grossa fu sempre il bomber del Rapid Vienna Herich Probst autore di una tripletta. Ai quarti di finale il 26 giugno allo stadio La Pontaise di Losanna davanti ad oltre 37.000 spettatori, va di scena il derby delle alpi Austria Svizzera, mai partita sarà cosi bella nella storia dei mondiali. Si riporta la cronaca <<Dopo ventitré minuti i cori dei tifosi svizzeri sembrano celebrare una nuova ed esaltante impresa dei giocatori in maglia rossocrociata. La forte e favoritissima Austria è sotto di tre reti>> gli svizzeri gongolano e all’Austria bastano dieci minuti per segnare 5 reti. La prima frazione della gara termina 5 a 4 in favore degli austriaci. Nel secondo tempo la partita è meno entusiasmante e terminò con un clamoroso 7 a 5 per gli austriaci, mai partita fu così bella ed entusiasmante, anche se sconfitto, il pubblico elvetico applaudì i ventidue giocatori in campo sino a spellarsi le mani. Tutt’oggi la partita detiene il record assoluto di reti segnate in un incontro al 90esimo. Forse provata dallo sforzo contro gli svizzeri, oppure la Germania si stava rivelando ciò che era, dato di fatto fu che il 30 giugno a Basilea la Germania ebbe ragione degli austriaci con un tennistico 6 a 1. L’Austria è fuori per la corsa al titolo deve accontentarsi del terzo posto, conquistato al cospetto degli ex campioni dell’Uruguay. Il 3 luglio a Zurigo l’Austria di impose facilmente con un netto 3 a 1, a farla da padrone è più la demotivazione celeste anziché la tecnica dei viennesi. La partita rimase alla storia come la centesima di un campionato del mondo.


BELGIO 1954       
Il Belgio giunse ai mondiali del 1954 dopo aver vinto il girone di qualificazione contro Finlandia e Svezia. Vinse entrambe le partite in trasferta ad Helsinki e Stoccolma mentre  a Bruxelles i diavoli rossi si imposero contro gli svedesi e impattarono 2 a 2 contro la Finlandia. Il Belgio giunto alla quarta partecipazione della manifestazione iridata  era una delle squadre europee più esperte , tuttavia, in tutte le occasioni venne eliminato sempre al primo turno. In Svizzera fu inserito nel gruppo quattro con Svizzera, Italia ed Inghilterra.  Anche in questa occasione i belgi uscirono al primo turno, esordirono il 17 giugno a Basilea contro l’Inghilterra pareggiando con un sensazionale 4 a 4 dopo i tempi supplementari. Il 20 giugno allo stadio Cornaredo di Lugano invece i diavoli dovettero cedere il passo agli italiani con un mesto 4 a 1 e di conseguenza subitamente riprendere la via di casa.

BRASILE 1954       
Il Brasile giunse al mondiale dopo aver superato il girone di qualificazione  sudamericano numero undici che, si disputò tra il febbraio e il marzo del 1954, in lizza vi erano quattro squadre per un solo posto disponibile. Il Brasile giunse primo nel girone dopo aver battuto il Cile per 2 a 0 in trasferta a Santiago, il Paraguay per 1 a 0 ad Asunción, in una partita molto violenta, vinta dai carioca solo per uno spregiudicato arbitraggio a loro favore, sugli spalti e negli spogliatoi, tifosi e atleti brasiliani si comportarono in modo indecoroso forse ancora frustrati dalla figuraccia di quattro anni prima. Nelle due partite a domicilio vinsero rispettivamente 1 a 0 contro Cile e 4 a 1 contro il Paraguay. Giunta in Svizzera pochi giorni prima dell’inizio della competizione la nazionale carioca si stabili nei pressi di Ginevra. Inserito nel gruppo 1 con Messico, Jugoslavia e Francia esordì il 16 giugno 1954 contro il Messico vincendo con un secco 5 a 0. Nella seconda gara del girone, il 19 giugno a Losanna, incontrò la ben più talentuosa Jugoslavia  contro la quale non andò oltre il pareggio per 1 a 1 dopo i tempi supplementari. Arrivato primo nel proprio girone con tre punti a pari merito dei plavi, si qualificò per i quarti di finale, dove il 27 giugno a Berna incontrò l’Ungheria in quella che sarebbe diventata la famosa "Battaglia di Berna" a causa degli incidenti che occorsero in campo. La partita si concluse con un secco 4 a 2 in favore dell’Ungheria, fu una vera sfida tra le due migliori scuole calcistiche mondiali, a confronto la concretezza e solidità ungherese contro la fantasia e presunzione brasiliana. Dopo solo 10 minuti il Brasile era sotto di due reti ed iniziarono a scaldarsi gli animi, volarono schiaffi e sputi, l’arbitro inglese Arthur Ellis però non si lasciò intimorire e diresse la partita in modo esemplare senza cedere alla moine dei sudamericani. Nel secondo tempo, dopo la terza rete magiara, vennero espulsi NIlton Santos e Jozsef Bozsik. Al termine della partita un fotografo brasiliano da dietro la porta ungherese aggredì un poliziotto svizzero colpendolo con un pugno, i giocatori carioca presero le difese dell’arrogante fotografo e scoppiò una rissa che termino negli spogliatoi solo dopo che Puskas, provocato dalle offese dei giocatori brasiliani, ruppe una bottiglia in testa al malcapitato Pinheiro. Nonostante, il pesante referto arbitrale sui fatti accaduti, la FIFA non intervenne e lasciò che le sanzioni fossero attribuite dalle rispettive federazioni. Il Brasile la fece ancora franca ma fu mestamente eliminato dalla competizione.

CECOSLOVACCHIA 1954       
Terza esperienza iridata per la Cecoslovacchia che per giungere nel paese alpino dovette superare il gruppo di qualificazione numero otto europeo. L’avventura mondiale iniziò il 14 giugno 1953 a Praga dove i boemi si imposero per 2 a 0 contro la Romania. In settembre fu la Bulgaria ad ospitare la Cecoslovacchia che espugnò il Vasil Levsky per 2 a 1. Nelle gare di ritorno la Cecoslovacchia vinse 1 a 0 a Bucarest e impattò 0 a 0 in patria contro la Bulgaria. Al mondiale elvetico la nazionale boema fu inserita nel gruppo 3 con Uruguay, Austria e Scozia. Nella prima gara il 16 giugno a Berna, contro i sudamericani platensi venne sconfitta per 2 a 0, nella partita successiva il 19 giugno a Zurigo subì un pesante 5 a 0 dall’Austria. Terminò così al primo turno la sventurata terza esperienza iridata della nazionale cecoslovacca.

COREA DEL SUD 1954       
La guerra nippocoreana era terminata da pochi anni e il governo della neonata Corea del Sud non autorizzò i giapponesi a sbarcare nella penisola di Ch’unch’on e la sfida di qualificazione rischiò di saltare, tuttavia, la federazione calcistica fu più lungimirante ed accetto di giocare entrambe le partite in Giappone. Nel girone asiatico oltre a Giappone, dovevano far parte anche Cina e Taiwan che però successivamente ritirarono la loro adesione. Entrambe le sfide furono giocate allo stadio Meiji Shrine di Tokyo nel giro di una sola settimana. La prima sfida avvenne il 7 aprile del 1954 e la Corea del Sud si impose per 5 a 1, la seconda gara fu giocata sette giorni dopo e termino con un pareggio per 2 a 2. Grazie a questo doppio match la Corea timbrò il pass per l’Europa. Fino all’ultimo momento i dirigenti coreani erano indecisi se partecipare al mondiale oppure no, per il timore di fare una pessima figura e che le conseguenze sarebbero potute ricadere sull’orgoglio nazionale di un paese che all’epoca tentava di risollevarsi dalla sanguinosa occupazione giapponese. I dirigenti decisero di far disputare alla squadra nazionale i Giochi asiatici di Manila e solo dopo aver visto le prestazioni  decidere se partecipare o no al torneo iridato. Alla manifestazione partecipò la gran parte della squadra olimpica che aveva ben figurato due anni prima in Svezia. Nelle Filippine, la Corea ebbe facilmente ragione dell’Afghanistan e della Birmania, mentre pareggiarono contro Hong Kong, tuttavia,in finale furono sconfitti dalla rappresentativa di Taiwan. La buona prestazione dei coreani convinse la federazione a presentarsi in Svizzera. I Coreani partirono per Zurigo solo sei giorni prima dell’inizio della manifestazione, suddivisi in due gruppi, una parte partì dal Giappone verso ovest con un aereo della Air France, l’altro gruppo  parti verso Est con un aereo militare americano offerto gratuitamente a risarcimento dei danni subiti durante la guerra nippocoreana. Una volta giunti in terra elvetica i giocatori non ebbero il tempo di allenarsi a dovere, se non nel giardino dell’Hotel.  La Corea del Sud fu inserita nel gruppo 2 con Ungheria, Germania Ovest e Turchia. Esordirono il 17 giugno a Zurigo  contro l’Ungheria e subirono un pesantissimo 9 a 0. Per gli ungheresi fu più che altro un allenamento, la tensione è solo a livello politico poiché la neonata Corea del Sud era assolutamente contraria alla filosofia politica comunista ungherese, e qualche pensiero di boicottaggio della partita era venuto in mente a qualche dirigente asiatico. La seconda gara fu giocata il 20 giugno a Ginevra contro la Turchia, la quale si sbarazzo molto facilmente degli avversari con un roboante 7 a 0.Le tigri d’oriente non fecero nemmeno il tempo di adattarsi al fuso orario europeo che, dopo pochi giorni erano, tutti assieme, già sull’aereo per il ritorno in patria.


FRANCIA 1954      
Per la nazionale francese la strada per il mondiale svizzero fu breve sia dal punto di vista kilometrico sia sportivo. I transalpini si sbarazzaronone, girone di qualificazione,  di Lussemburgo ed Eire . Nelle prime due partite, in trasferta, vinsero rispettivamente 6 a 1 a Città del Lussemburgo e 5 a 3 a Dublino. A domicilio i due incontri furono giocati solo per formalità, in entrambi i casi a Parigi. I francesi si imposero per 1 a 0 contro gli irlandesi e per 8 a 0 contro i granducali. Per la Francia era la quarta partecipazione ad un torneo iridato, la prima del dopoguerra, visto che non riuscì a qualificarsi per il Brasile nel ’54. Furono inseriti nel gruppo 1 con Brasile, Messico e Jugoslavia, proprio quella squadra che impedì ai transalpini la partecipazione al mondiale precedente. Nel primo incontro giocato il 16 giugno del 1954 allo stadio Olympique de la Pontaise di Losanna, vennero sconfitti dagli slavi che si imposero per 1 a 0 con la rete di Milos Milutinovic. Nella seconda gara giocata tre giorni più tardi allo Chamilles di Ginevra, la Francia affrontò il Messico e vinse per 3 a 2. Spinti da oltre 19.000 tifosi non furono sufficienti le reti di Vincent, Kopa e l’autogoal di Cardena per passare il turno. L’unica cosa che passarono fu il confine di Route de Meyrin per far ritorno in patria.

GERMANIA OVEST 1954      
Per la prima volta la Germania partecipò al torneo iridato con il suffisso OVEST, che per oltre quarant’anni contrassegnerà i successi della nazionale teutonica. Sarà la nazionale della Germania Occidentale che, avrà come principale antagonista i cugini separati della Germania Est meglio conosciuta come DDR. Per partecipare al mondiale svizzero, appena fuori la porta di casa, la Germania Ovest dovette superare l’inedita concorrente del SAAR, piccola enclave indipendente vicina al Lussemburgo, ora territorio tedesco. Questo inedito e curioso derby si disputo l’11 ottobre del 1953 a Stoccarda ove i tedeschi si imposero per 3 reti a 0. Nella seconda gara del gruppo di qualificazione, la mannschaft affrontò il 22 novembre dello stesso anno ad Amburgo la Norvegia, la partita fu poco più di un allenamento e i bianchi vinsero per 5 a 1. Le partite di ritorno ininfluenti, si giocarono più per la cronaca che per il risultato, visto che la Germania Ovest era già qualificata in virtù dei risultati precedenti. La partita di ritorno a Saarbrucken si concluse 3 a 1 per i tedeschi di fronte ad oltre 50.000 spettatori fortunati testimoni di un derby che non si disputò mai più nella storia del calcio, il land verrà riassorbito dalla madre patria tedesca nel 1957, ad Oslo invece la partita termino a reti inviolate. Al mondiale la Germania Ovest fu inserita nel gruppo con l’Ungheria, Corea del Sud e Turchia. Nella gara d’esordio, il 17 giugno 1954 a Berna, incontrarono i debuttanti turchi, i tedeschi si imposero per 4 a 1, ma il risultato fu assai bugiardo poiché gli ottomani diedero parecchio filo da torcere alla Germania. Il 20 giugno sul prato del Sankt Jakob di Basilea incontrarono i favoritissimi fenomeni dell’Aranycsapat contro cui incapparono in un pesante 8 a 3. Non si sa come possa essere interpretata questa partita, come una devastante prova di forza dei magiari, oppure come un piano deliberato per trarre in inganno gli Ungheresi in vista di una probabile partita in finale. Alla Germania Ovest, tuttavia, per superare il turno fu necessario giocare un ulteriore partita di spareggio contro i sorprendenti turchi che giunsero in classifica con lo  stresso punteggio dei tedeschi. La partita di barrage fu disputata il 23 giugno a Zurigo e la Germania trionfò con un largo 7 a 2. In questa occasione la Germania Ovest utilizzo per la prima volta la maglia verde da trasferta che, diverrà oggetto di culto dei vari collezionisti in materia. Ai quarti di finale il 27 giugno allo stadio Chamilles di Ginevra i teutonici affrontarono la Jugoslavia, vinsero per 2 a 0 senza troppo brillare, anzi molto spesso subirono passivamente il gioco degli slavi che avrebbero sicuramente meritato qualcosa di più. In semifinale fu la volta dell’Austria. Il 30 giugno lo stadio Sankt Jakob di Basilea fu letteralmente invaso da tifosi tedeschi. Era la prima volta che la Germania incontrò la squadra austriaca dopo l’Anschluss. I tedeschi si imposero con un tennistico 6 a 1, eroe della giornata fu Ottman Walter del Kaiserslautern autore di una quadripletta. Molti aspettavano o almeno avevano sperato quanto sarebbe accaduto al Wankdorf Stadium di Berna il 4 luglio. Di fronte a i tedeschi vi erano ancora i meravigliosi ungheresi della "Squadra d’oro". Il campo fu reso un acquitrino dalla persistente pioggia che cadde alcune ore prima della gara, più adatto ai panzer tedeschi che ai funamboli magiari. Dopo pochi minuti di gara, tuttavia, gli ungheresi erano già in vantaggio per 2 reti a 0. Qualcuno predisse una nuova goleada come quella del girone eliminatorio avvenuta pochi giorni prima, tanto era la classe e la supremazia ungherese. Accadde qualcosa, qualcosa di imprevisto, dopo soli due minuti all’11° la Germania Ovest accorciò le distanze con Morlock, e all’18° Rahn riportò la partita in parità … … Gli ungheresi sembrarono confusi e frastornatii, mentre i tedeschi avevano il fuoco negli occhi e la bava alla bocca, cosa che più avanti farà sospettare l’uso del doping. All’84° minuto è ancora Helmut Rahn del Rot Weiss Essen ad infilare il pallone alle spalle di Grosics e laureare la Germania Ovest per la prima volta Campione del Mondo.

INGHILTERRA 1954       
L’Inghilterra per ottenere il pass per Berna dovette disputare lo storico Home British Championship per il quale sono stati messi a disposizione due posti al mondiale. Per l’Inghilterra è una passeggiata, visto che Galles ed Irlanda del Nord non sono competitivi, l’unico pensiero poteva arrivare dalla Scozia che, tuttavia aveva già fissato il suo posto alla brezza svizzera. L’Inghilterra vinse facilmente sia contro il Galles sia contro l’Irlanda del Nord vincendo rispettivamente per 4 a 1 e 3 a 1, mentre nello scontro diretto con la Scozia, gli inglesi si imposero per 4 a 2 a Glasgow. In Svizzera l’Inghilterra fu inserita nel gruppo quattro con Italia, Belgio e i padroni di casa. Nella prima gara  giocata il 17 giugno a Basilea impattarono 2 a 2 contro il Belgio con una doppia doppietta di Broadis e Lofthouse. Nella gara decisiva del 20 giugno a Berna gli inglesi vinsero per 2 a 0 contro i padroni di casa. Ai quarti di finale fu l’Uruguay a mettere fine ai sogni inglesi. I platensi si affermarono per 4 a 2 affermando la superiorità della fantasiosa scuola sudamericana su quella presuntuosa e metodica degli anglosassoni. Gli inglesi sbarcarono il giorno dopo a Londra nell’indifferenza e noncuranza dei tifosi, che sicuramente si aspettavano qualcosa di più dalla loro nazionale.


ITALIA 1954      
Per qualificarsi alla coppa Rimet del 1954, l’Italia si affidò principalmente al blocco dei giocatori della Fiorentina che l’anno successivo al mondiale avrebbe vinto lo scudetto. Per accedere alla fase finale gli azzurri dovettero affrontare in una duplice sfida l’ Egitto. Nella partita di andata il 13 novembre ad Il Cairo l’Italia vinse con uno stentato 2 a 1 al cospetto del generale egiziano Neguib. Il ritorno del 24 gennaio dell’anno successivo avrebbe dovuto svolgersi al sole di Palermo, ma invece fu disputato sotto una fitta nevicata a San Siro, ciò non facilitò i giocatori nordafricani che vennero sconfitti con un secco 5 a 1. L’Italia con i favori del pronostico varco la vicina cortina svizzera e fu inserita nel gruppo D con i padroni di casa della Svizzera, il Belgio e L’Inghilterra. Il 17 giugno 1954 a Losanna contro la Svizzera, l’Italia pare essere più forte, ma un tifo assordante accompagna gli elvetici per tutta la gara che fanno prevalere il fattore campo vinse la "Nati" per 2 a 1. La partita si giocò al limite del regolamento orchestrata da un direttore di gara non all’altezza, il brasiliano Viana che, concesse falli e comportamenti al limite del regolamento da entrambe le parti. Per gli azzurri va a segno lo juventino Boniperti al 44’ del primo tempo. Nella seconda gara il 20 giugno al Cornaredo di Lugano, gli azzurri affrontarono il Belgio. Questa volta il pubblico era tutto di parte italiana, visti i pochi kilometri che separano il confine italiano dalla ridente cittadina svizzera. Gli italiani sono ancora inviperiti per l’oltraggioso arbitraggio della partita precedente e scescero in campo assai decisi a far propria l’intera posta. Non c’è gara, l’Italia si impos con un perentorio 4 a 1 con le reti di Pandolfini, Galli, Frignani e Lorenzi. Il regolamento non prevedeva la terza gara contro l’Inghilterra e gli azzurri si classificarono secondi al pari dei rossocrociati. Per decidere chi passa il turno fu necessario uno spareggio, disputato il 23 giugno al Sant’Jacob di Basilea. Gli svizzeri misero in pratica, sin dai primi minuti, un serrato "verrou" ovvero un catenaccio difensivo, ove si infransero tutte le sterili azioni azzurre. La Svizzera colpì in contropiede e per ben 4 volte riusci a mettere la palla nel sacco di Viola che, mestamente raccolse la palla alle proprie spalle. Finì 4 a 1 per i confederati che proseguirono con l’Inghilterra la propria avventura mondiale, mentre all’Italia non restò che prendere la via di casa.

JUGOSLAVIA 1954       
La Jugoslavia fu inserita nel gruppo dieci di qualificazione euroasiatica, con Grecia e Israele, si qualifico vincendo tutte le partite del girone per 1 a 0 sia in casa sia in trasferta. I Plavi giunsero tra le alpi segnando solo 4 reti e senza subirne alcuna. Al mondiale fu inserita nel gruppo uno, debuttò il 16 giugno a Losanna imponendosi sempre per 1 a 0 contro la Francia, la rete degli slavi fu realizzata da Milos Milutiniovic allora attaccante del Partizan Belgrado che diventerà noto a Parigi giocando in entrambe le squadre della capitale, il Rancing Club e lo Stade Française. Nella seconda gara il 19 giugno imposero il pari ai funambolici brasiliani che, acciuffarono il pareggio solo nella ripresa con Didì il quale rispose alla rete del croato Zebec. Ai quarti di finale la Jugoslavia venne eliminata dalla Germania Ovest che si impose per 2 a 0 sul prato di Charmilles, tuttavia, i plavi imposero a lungo il loro gioco ai tedeschii quali la spuntarono solo grazie al talentuoso Helmut Rahn che fece la differenza. Rimase un po’ di rammarico tra le fila dei blu di Belgrado, eliminata precocemente da un forte avversario, con la convinzione che avrebbe sicuramente meritato molto di più.

MESSICO 1954       
Per accedere alla fase finale della coppa Rimet 1954, il Messico dovette affrontare un facile cammino contro Haiti e Stati Uniti. Tutte le partite si svolsero a Citta del Messico tra il luglio del '53 e il gennaio del '54. Nella prima gara i gringos messicani ebbero vita facile contro un fragile Haiti e stravinsero per 8 a 0. La seconda gara tra le due nazionali centroamericane si concluse 4 a 0 in favore dei messicani, ma la notizia  è che tra i caraibici haitiani scese in campo Joe Gaetjen, colui che nel 1950, quando militava nella nazionale statunitense realizzò la rete che permise agli Stati unito di battere sorprendentemente l'Inghilterra. Sarà la sua ultima presenza in pubblico, da li a poco, per motivi politici, sarà assasinato dalle bande "Tonton Macoute" di "Papa Doc" il dittatore haitiano in carica fino al 1971, poi sostituito dal figlio "Baby Doc"sino al 1986. Nelle altre due gare contro gli Usa i messicani si imposero per 4 a 0 e 3 a 1, qualificandosi agevolmete al torneo iridato. Sulle alpi la situazione fu assai diversa, inserito nel gruppo A con Brasile, Francia e Jugoslavia, non riuscì a vincere alcuna partita. Contro il Brasile allo Charmille di Ginevra venne travolto per 5 a 0, nello stesso impianto il 19 giugno perse 3 a 2 contro la Francia, in una partita zeppa di recriminazioni ove i transalpini si imposero grazie ad un rigore regalato dall'arbitro spagnolo Asensi ad un minuto dalla fine. Palla al centro nemmeno un secondo di recupero e Messico a casa.


SCOZIA 1954       
Dopo la rinuncia al  mondiale precedente in Brasile, la Scozia si qualificò per il torneo Svizzero, ma tuttavia, non vi era troppa convinzione nel partecipare, fino all’ultimo momento tennero in sospeso la FIFA. Tra la federazione scozzese e la squadra nazionale pare vi fossero accesi dissensi, relativi ai premi e alle spese organizzative. Quando si parla di avarizia scozzese, nulla è più evidente di ciò che accadde all’epoca. La Scozia pur di risparmiare scese a Berna con solo tredici giocatori e un dirigente, era più importante risparmiare sterline anziché fare punti in classifica. I blues si qualificarono grazie ai due posti messi a disposizione dalla FIFA nella Home Championship. La Scozia vinse 3 a 1 a Belfast contro l’Irlanda del Nord, poi pareggiò 3 a 3, il 4 novembre all’Hampdem Park,  contro il Galles, infine, fu sufficiente perdere per 4 a 2 al cospetto Inglese, il 3 aprile del ’54 a Glasgow, di fronte a 135.000 spettatori. Qualificata, come seconda del girone, al mondiale svizzero fu inserita nel gruppo C con Uruguay, Austria e Cecoslovacchia. Al debutto di Zurigo il 16 giugno  del 1954  la Scozia affrontò l’Austria, si confrontarono due delle migliori scuole calcistiche europee, ma a spuntarla furono i mitteleuropei con una rete di Probst al 32’ del primo tempo. Nella seconda partita del 19 giugno al Sankt Jakob di Basilea gli scozzesi furono pesantemente sconfitti per 7 a 0 dall’Uruguay. Causa di questa sconfitta furono molto probabilmente gli accesi litigi tra giocatori e federazione avvenuti la sera prima della gara, l’allenatore Beattle abbandono la banda poche ore prima del match, lasciando tutta la squadra nella più vaga incertezza del domani. Fini cosi miseramente la prima partecipazione scozzese ad un mondiale e non si seppe nemmeno se alle spese del ritorno i giocatori dovettero provvedere di tasca propria.

SVIZZERA 1954       
La Svizzera è il paese ospitante dei campionati del mondo del 1954, dunque qualificato di diritto non prese parte alle qualificazioni. AI giochi fu inserita nel gruppo D, esordì il 17 giugno allostadio olimpico La Pontaise di Losanna di fronte a 47.000 spettatori contro l'Italia. Gli elvetici spinti dal loro pubblico e da un arbitraggio assai favorevole si imposero per 2 a 1. La partità fu molto tesa e le due squadre in campo si equivalsero, a fare la differenza, fu il direttore di gara Mario Conçalves Viana, brasiliano che, permise agli svizzeri di giocare al limite del regolamento e dirigere la gara a senso unico. Dopo il mondiale l'indegno brasiliano fu radiato dalla FIFA. Nella seconda gara del 20 giugno allo stadio Wankdorf di Berna, i rossocrociati incrociarono sul campo i maestri inglesi. I novanta minuti scorsero lenti e noiosi, gli inglesi temevano più le decisioni arbitrali anzichè gli avversari sul campo, i due unici sussulti furono le reti di Mullen e Wilshaw che diedero la vittoria ai bianchi d'albione. La SVizzera giunse in classifica a pari punti con l'Italia e per definire chi sarebbe andato ai quarti di finale fu necessario uno spareggio. Le due squadre si reincontrarono il 23 giougno a Basilea. Gli svizzeri adottarono la tattica del catenaccio si chiusero in difesa e colpirono solo nei rari contropiedi che, tuttavia fruttarono visto che gli elvetici si imposero per 4 a 1 spedendo gli azzurri oltre cortina dove ad aspettarli vi erano tifosi inferociti armati di uova e pomodori. Ai quarti di finale, in quel di Losanna i giocatori in maglia rossa affrontarono un avversario davvero ostico, l'Austria di Walter Nausch. Dopo solo 23 minuti la Svizzera è già in vantaggio per 3 a 0, gli spettatori di casa erano convinti di vedere un altra trionfale impresa della loro nazionale, ma non avevano fatto i conti con la sorte, solo dopo dieci minuti dalla terza rete svizzera, al 34' l'Austria era in vantaggio per 5 a 3. Al termine la partita termino 7 a 5 per gli asustriaci che si assicurarono un posto in semifinale. Agli svizzeri che peccarono di presunzione non rimase cl consolazione di aver partecipato ad una delle più belle partite della storia dei mondiali e quella con il maggior numero di reti regnate nei 90 minuti regolamentari.


TURCHIA 1954      
Finalmente la Turchia dopo la rinuncia al mondiale brasiliano, riuscì di partecipare alla manifestazione iridata, dopo essersi sorprendentemente qualificata ai danni della Spagna. Inserita nel gruppo euro-asiatico con gli iberici, il visto per Ginevra sarebbe dovuto giungere dopo un doppio incontro tra le due squadre, invece, la faccenda fu molto più rocambolesca. La prima gara fu disputata il 6 gennaio del 1954 a Madrid e gli spagnoli si imposero per 4 a 1. La gara di ritorno venne giocata il 14 maggio ad Istanbul partita che doveva essere solo una formalità per gli spagnoli, ma di sorpresa i turchi si imposero per 1 a 0 e fu necessario uno spareggio, al tempo la differenza reti non contava. La bella venne giocata, in campo neutro, tre giorni più tardi il 17 maggio all’Olimpico di Roma e anche in quell’occasione la gara terminò in parità per 2 a 2. Per determinare la squadra partecipante al mondiale svizzero fu necessario un sorteggio, giacché non erano previsti i calci di rigore. Fu la mano di Luigi Franco Gemma un ragazzino romano di quattordici anni ad estrarre dall’urna, in realtà una vecchia coppa posta su uno scaffale, il biglietto con la scritta TURCHIA. La squadra euro-asiatica allenata dall’italiano Sandro Puppo fu inserita nel secondo girone con Germania, Corea del Sud e  Ungheria. Nella prima gara del 17 giugno fu sconfitta a Berna per 4 a 1 dalla Germania Ovest, mentre nella seconda partita si tolse la soddisfazione di ottenere la prima vittoria mondiale ai danni del Corea del Sud imponendosi con un sontuoso 7 a 1 allo Chamilles di Ginevra. In quell’occasione Sargin Burhan del Fenerbahçe realizzò una tripletta, Mamat Suat del Galatasaray  una doppietta, le altre due reti furono siglate dagli attacanti  Keskin Erol e Kucukandonyadis Lefte, giocatore di origine greca meglio conosciuto come il "professore". La larga vittoria non fu sufficiente alla Turchia di qualificarsi per il turno successivo, ma giunta a pari punti con la Germania Ovest fu necessaria una partita di spareggio contro i teutonici. LO spareggio si disputò il 23 giugno a Zurigo e i tedeschi si imposero per 7 a 2. Con questa sconfitta i turchi terminarono la loro prima esperienza mondiale, in fin dei conti nel loro girone erano presenti le due finaliste del torneo, dunque chi si accontenta gode.

UNGHERIA 1954      
Non ci sono dubbi il mondiale 1954 sarà vinto dall’Ungheria, dalla straordinaria formazione dell’Aranycsapat di Puskas, Kocsis, Czibor e tanti altri fenomeni del calcio ungherese. MTK ed Honved Budapest sono le due miniere da cui l’allenatore Gustav Sebez estrasse diamanti di pregiato valore. Ventotto partite senza sconfitte, tra cui un 6 a 3 all’Inghilterra e un 5 a 0 alla Cecoslovacchia, al tempo considerate le migliori compagini di calcio in Europa. L’Ungheria arrivò ai mondiali senza giocare una sola partita di qualificazione, poiché la Polonia si ritirò dai giochi ancor prima di iniziare. Le uniche partite ufficiali che disputò la squadra magiara furono quelle dell’olimpiade del 1952 ad Helsinki dove vinse l’oro. L’Ungheria giunse al mondiale come super favorita, nessuno avrebbe scommesso un solo franco su un eventuale outsider, venne inserita nel gruppo B con Corea del Sud, Germania Ovest e Turchia. La prima gara fu disputata il 17 giugno 1954 a Zurigo contro gli asiatici della Corea del Sud. Gli ungheresi si imposero con un roboante 9 a 0. Non ci fu partita, Kocsis mise a segno una tripletta, Puskas e Palotas una doppietta, le altri due reti furono realizzate da Lantos e Czibor. L’unico interesse per questa gara era dovuto alle tensioni di potere tra i due paesi con visioni politiche assai dissimili e discordanti le quali rischiarono di far entrare in gioco pressioni extra-calcistiche. Il campo mise a tacere tutti. La seconda gara fu giocata il 20 giugno allo stadio Sankt Jakob di Basilea, di fronte ai magiari i tedeschi della neonata Germania Ovest, anche in questa occasione l’Aranycsapat mostrò un impressionante prova di forza vincendo per 8 a 3. In realtà, pare che, i tedeschi misero in campo parecchie riserve per confondere gli ungheresi, per non svelare le loro armi in previsione di una eventuale finalissima, mai cosa fu così azzeccata. Ai quarti di finale  il 27 giugno al Wankdorf di Berna, va in scena Ungheria Brasile che scriverà una delle pagine più tristi della storia del calcio mondiale, con la partita che prenderà il nome della "Battaglia di Berna". I brasiliani attestata la superiorità tecnica e tattica degli ungheresi, nonostante l’assenza di Puskas, con il permesso dell’arbitro inglese Arthur Ellis, iniziarono a giocare pesante, la partita diventò una chiara caccia all’uomo. Falli premeditati e colpi proibiti furono le uniche cose che i brasiliani riuscirono a fare sul terreno di gioco. Ancora una volta i cariocas dimostrarono la loro presunzione e antisportività, sino al punto di far saltare i nervi all’ungherese Bozsik che reagì ad  una tacchettata di Nilton Santos e venne espulso. L’Ungheria vinse meritatamente per 4 a 2, ma la battaglia continuò negli spogliatoi dove una tremenda rissa coinvolse il giocatori Kocsis e Puskas colpiti da sedie e bottiglie da parte dei membri e giocatori della federazione brasiliana. Pessimo fu anche il comportamento della FIFA che ancora una volta non prese provvedimenti contro la squadra brasiliana. L’Ungheria giunse in semifinale dove incrociò l’Uruguay. Molti avevano previsto questa sfida come la finale del torneo, ma la cervellotica e perversa formula del mondiale non lo avrebbe permesso. Il 30 giugno sul prato verde di Losanna, Uruguay e Ungheria mettono in rassegna il meglio del calcio mondiale, nonostante le assenze di Puskas e Varela, la partita fu meravigliosamente bella e avvincente, per avere il nome della prima finalista furono necessari i tempi supplementari. Dopo i primi 90 minuti la gara era ferma sul 2 a 2 grazie alle reti magiare di Czibor e Hidegkuti e alla doppietta platense di Hohberg. Nei supplementari due segnature di Kocsis diedero ragione alla squadra ungherese che si aggiudicò la finale, mentre per l’Uruguay, la prima sconfitta mondiale, fu il canto del cigno che, dichiarò la fine delle gesta della Celeste. Tutti conoscono la storia del "Miracolo di Berna" dove i campioni ungheresi subirono l’immeritata  sconfitta da parte degli scaltri tedeschi, un’ottima rappresentazione del mito di Davide e Golia. Domenica 4 luglio 1954 al Wankdork di Berna andava in scena una pagina del calcio già scritta, ciò che più di scontato non poteva essere, Ungheria campione del Mondo,  ma come tutti sanno le cose non andarono così. La gara si svolse in un campo, per i nostri tempi assolutamente impraticabile, sotto uno scrosciante acquazzone. Questa volta in campo c’era anche l’acciaccato Puskas, tenuto a riposo per la grande occasione. L’Ungheria passò subito in vantaggio fin dai primi minuti di gara con Puskas al 6’ e Czibor al 9’, per subire la rimonta con Morlok all’11’ e Rahn al 18’. Tutto avvenne nei primi venti minuti di gara, poi fu solo tattica e attesa. Gli ungheresi si accorsero che la Germania in campo non era quella sconfitta pesantemente qualche giorno prima, anzi nel secondo tempo i tedeschi sembravano dei marziani, con la bava alla bocca, alcuni sospettarono dell’uso del doping da parte della squadra teutonica, la cronaca narra che a 6 minuti dal termine Rahn portò in vantaggio i tedeschi nello stupore dei 64.000 spettatori sugli spalti. All’86’ l’Ungheria agguanta il pareggio con Puskas e lo stadio esulta di gioia, ma dopo quasi un minuto l’inglese William Ling con la complicità sleale del guardalinee italiano Orlandini annullano per fuorigioco un goal regolarissimo consegnando la coppa Rimet nelle mani dei tedeschi. Questa non fu solo la partita del "Miracolo di Berna" ma fu la partita che dichiarò la fine dell’Aranycsapat la "Squadra d’oro", a causa dell’invasone sovietica del 1956 che favorì l’esodo dei migliori calciatori ungheresi e la fine di un mito… Un gran peso sulla coscienza di tutta la terna arbitrale!

URUGUAY 1954       
L’Uruguay giunse in Svizzera come paese detentore del trofeo vinto quattro anni prima in Brasile. L’Uruguay l’anno precedente alla manifestazione iridata partecipò alla ventiduesima edizione della Copa America disputatasi in Perù. La Celeste arrivo terza con sette punti a pari merito con Cile e Perù, questi furono gli unici incontri di preparazione per la squadra uruguayana. Al mondiale fu sorteggiata come testa di serie nel gruppo tre in compagnia di Scozia, Austria e Cecoslovacchia. L’Uruguay non era cambiato molto dall’ultima partecipazione era solo avanzata l’età dei giocatori ma il livello tecnico rimase praticamente inalterato. Esordì il 16 giugno 1954 a Berna contro la Cecoslovacchia ove vinse per 2 a 0 con le reti dei vecchi Minguez e Schiaffino. Tre giorni più tardi, il 19 giugno, i platensi incontrarono la debuttante Scozia e si imposero per 7 a 0 con tripletta di Borges e le doppiette di Minguez e Abbadie. Ai quarti di finale, il 26 giugno alle ore 17.00 sul campo di Basilea gli uruguayani incrociarono l’Inghilterra. Era la sfida tra due tradizioni, due filosofie differenti di intendere il gioco del calcio. La scuola platense ebbe ragione, la tecnica sudamericana superò quella dei maestri di Albione con un secco 4 a 2. Le speranze dei celesti prendevano quota nel sogno di ripetere le gesta di quattro anni avanti. In semifinale il 30 giugno a Losanna si assistette ad un altro grande incontro tra le due maggiori scuole calcistiche del momento, l’affermato modello platense contro l’emergente freschezza della Aranycsapat . Si impose la freschezza magiara sull’esperienza platense l’Ungheria vinse per 4 a 2 e all’Uruguay non restò il boccone amaro di giocarsi la finale per il terzo posto contro un'altra erede del calcio mitteleuropeo, l’Austria. Le due compagini scesero in campo il 3 luglio all’Hardturm di Zurigo davanti a 35.000 spettatori diretti dallo svizzero Wyssling. La partita fu molto entusiasmante per tutto il primo tempo che si concluse in parità sull’1 a 1, poi nella ripresa, l’Austria prese il soppravvento e vinse per 3 a 1, lasciando agli uruguayani ilsolo onore delle armi.

 
Torna ai contenuti | Torna al menu