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Livello 6
 




FUSSBAL OSTALGIE  
                            


Ricordi e immagini di un calcio scomparso… forse troppo in fretta.

Testo di Fiore Massimo


Lo stato della Germania Est, Deutsche Demokratische Republik (DDR) o Repubblica Democratica Tedesca (RDT) nacque il 7 ottobre 1949, un mese dopo la fondazione della Bundesrepublik Deutschland (BRD), la DDR fu uno dei pilastri dell’Europa orientale socialista. Alla Conferenza di Jalta, Berlino fu divisa in quattro zone, alla Francia fu assegnata la parte nord-occidentale, all'Inghilterra quella occidentale, agli USA quella sud-occidentale, mentre l'intera parte orientale di Berlino rimase sotto la supervisione dell'Unione Sovietica. I crescenti disaccordi politici e militari, tra Stati Uniti e Unione Sovietica si intensificarono e diedero vita alla “Guerra Fredda”, la Germania Est divenne la maggiore rappresentazione delle tensioni tra i due colossi. Con l’aumentare delle ostilità e la paura sempre più tangibile di un conflitto nucleare, il 13 agosto 1961 venne eretto un muro di cemento armato, creando di fatto quella che diverrà famosa come la “Cortina di Ferro”. Il Muro divise la città di Berlino per 28 anni, fino al 9 novembre del 1989, la città fu in tutti questi anni separata, nessuno poteva circolare da Est verso Ovest senza l’autorizzazione del Governo. In molti tentarono la fuga e altrettanti berlinesi ci rimisero la vita nel tentativo di attraversare il fatidico muro verso una vita più decorosa e libera. Per poter espatriare era necessario un permesso governativo e il visto, questo anche per seguire le squadre della DDR in trasferta in Occidente che, veniva concesso dalle autorità della Germania Orientale con il contagocce, solo a persone ideologicamente “fidate” o addirittura con rapporti con la SED, il partito guida del Paese o agli apparati di sicurezza dello Stato . A controllare tutto il sistema sociale della Germania Est era stata costituita dal Ministero per la sicurezza dello Stato (Ministerium für Staatssicherheit in tedesco) la STASI polizia segreta del regime. A capo della grottesca funzione vi era Erich Mielke il quale fece controllare milioni di cittadini tedeschi per verificare se questi potevano essere una minaccia per lo Stato e per il comunismo. Molti tedeschi dell’Est una volta ottenuto un permesso di espatrio per vari motivi, non fecero più ritorno in patria chiedendo asilo politico nel paese anfitrione. Anche lo sport nella DDR era fortemente controllato dal Governo, il Ministero dello sport “Deutscher Turn- und Sportbund” appurava tutte le discipline. Tra il 1968 e il 1988 gli atleti della Germania Orientale fecero incetta di vittorie in tutti gli sport, oltre 500 medaglie, ma su questa improvvisa dedizione sportiva aleggiava lo spettro dell’assunzione di stimolanti, il doping di Stato era tollerato ma ufficialmente non autorizzato dalle istituzioni tedesche, ma tuttavia, tutti ne facevano uso volenti o nolenti. Il quartiere generale sportivo si trovava all’Istituto Superiore di cultura fisica di Lipsia da dove partivano atleti costruiti, manipolati, creati per vincere a tutti i costi a suon di iniezioni e pastiglie. La medicina segreta, scoperta solo diversi anni dopo la caduta del Muro di Berlino, era l’Oral-Turinabol, le micidiali pillole blu che, contenevano steroidi anabolizzanti androgeni prodotte a tonnellate dalla Jenapharm, la casa farmaceutica di proprietà dello Stato. Accompagnate dal sorso d’acqua a colazione, pranzo e cena, ad atleti e atlete minorenni venivano somministrate pastiglie di ormoni e anfetamine a dosi molto elevate.  




Anche il calcio non era privo di sospetti, squadre che venivano di sana pianta trasferite da una città all’altra a volte senza preavviso, come successe al Empor Lauter che venne spostato in una sola giornata dai monti metalliferi di Lauter alle coste anseatiche di Rostok, oppure come il caso del Vorwärts Viktoria, squadra della polizia che, cambiò addirittura tre città e nomi viaggiando da Lipsia a Berlino Est per poi fissare la propria defintiva dimora a Francoforte sull’Oder. Anche i giocatori più talentuosi subivano la stessa sorte, venivano trasferiti d’ufficio alla Dinamo Berlino, squadra cara al primo ministro Mielke che, fece di tutto pur di vincere senza meriti. Nel 1954 per ovviare alla carenza tecnica, lo staff della Dinamo Berlino trovò la soluzione con il trasferimento della prima squadra della Dinamo Dresda campione in carica nella capitale, acquisendo anche il diritto di partecipare alla DDR-Oberliga. Il primo passo del Ministero dello Sport fu lo scioglimento dei vecchi club tedeschi, considerati troppo borghesi, con la loro ristrutturazione in società polisportive a ragione sociale legata ad aziende e a enti pubblici; nacque cosi il Lokomotiv squadra delle ferrovie di Stato, vide luce lo Chemie espressone sportiva delle industrie chimiche, lo Stahl a rappresentanza dell’industria metallurgica pesante, infine la squadra dei minatori dello Wismut. Ma la longa manus dei dirigenti andò ben oltre, con fusioni e ricostruzioni arbitrarie dettate da un criterio di puro interesse personale. Dal 1979 al 1988, guidata dal tecnico Jürgen Bogs, la Dinamo Berlino inanellò dieci titoli nazionali consecutivi in un clima, però, di forte sospetto, essendo opinione comune che la squadra berlinese venisse costantemente aiutata dagli arbitri su pressione della STASI, di cui facevano parte. Padrona assoluta in patria, la Dinamo Berlino ebbe meno fortuna nelle coppe europee: il miglior risultato rimase la semifinale di Coppa delle Coppe del 1972, mentre in Coppa dei Campioni non andò oltre i quarti di finale, raggiunti nel 1980 e nel 1984.  La nazionale della Germania Est vide la luce nel 1952, fece il proprio esordio il 21 settembre dello stesso anno a Varsavia contro la Polonia venendo sconfitta per 3 a 0. Come primo allenatore della nazionale, la DDR aveva scelto Helmut Schon, colui che in seguito diventò l’artefice dei successi della Germania Ovest. Questa operazione non si concretizzò perché la Federazione di calcio della Germania Orientale venne ammessa alla FIFA con ritardo e Helmut Schon riuscì a fuggire, varcò il confine per sedersi sulla panchina dei cugini dell’Ovest scrivendo pagine memorabili per la Mannschaft. I colori sociali della nazionale tedesca orientale furono il bianco e l’azzurro, mutuati dal Ministero della Difesa, come la maggior parte delle Dinamo sparse sul continente. La prima maglia era bianca bordata di azzurro, con al petto lo stemma statale sovrastato da una macroscopica scritta D.D.R., i pantaloncini erano azzurri e i calzettoni bianchi con risvolto azzurro, la divisa da trasferta era una perfetta reverse azzurra con bordi bianchi, fu con questa livrea che scrisse le più importanti pagine della sua storia. Nonostante la nazionale maggiore dell’Est non sia mai riuscita ad ottenere importanti successi internazionali, la DDR riuscì con le squadre giovanili e olimpiche a togliersi inaspettate soddisfazioni. Vinse tre Europei juniores e quattro medaglie olimpiche tra cui un oro a Montreal nel ‘76, un argento a Mosca nel ‘80, e due bronzi, rispettivamente a Tokyo nel ‘64 e a Monaco nel ‘72. La nazionale tedesca dell’est era tuttavia, tanto temibile nei singoli incontri quanto incapace di raggiungere una minima continuità a livello di risultati, rilevabile da una sola partecipazione ai campionati mondiali e nessuna a quelli europei. Alle Olimpiadi di Tokyo nel 1964 la DDR si aggiudicò la medaglia di bronzo battendo nella finalina l’Arabia Saudita per 3 a 1, anche nel  1972 a Monaco di Baviera, la squadra della Germania dell'Est vincerà il bronzo contro l'Unione Sovietica che schierava tra le proprie fila un giovane Oleg Blokhin. A Montreal nel 1976 la DDR vinse la medaglia d'oro battendo la Polonia per 3 a 1 in finale, con le reti di Hartmut Schade, Martin Hoffmann e Reinhard Haefner. Quattro anni più tardi a Mosca nel 1980, si classificarono tra le prime quattro tutte squadre del blocco socialista, la Repubblica Democratica Tedesca, giunse seconda alle spalle della Cecoslovacchia. Una delle caratteristiche che rese la DDR una potenza sportiva a livello internazionale, soprattutto alle Olimpiadi, furono i durissimi allenamenti a cui venivano sottoposti i propri atleti, tra cui anche le giovanili della nazionale. I giovani calciatori si trovarono così ad aver a che fare con allenamenti strutturati su una funzione di “screening” unito a una preparazione durissima e tutto questo servì per poterli indirizzare nelle squadre migliori del campionato. I giovani giocatori tedeschi conquistarono tre titoli juniores a livello europeo: nel 1965 contro l’Inghilterra, nel 1970 riuscirono a sconfiggere la nascente Olanda del calcio totale di Cruyff e nel 1986 contro la nazionale italiana. La migliore vittoria della DDR, dove consegui il più largo risultato, avvenne nel 1964 a Colombo, contro la nazionale dello Sry Lanka, al tempo ancora Ceylon, contro la quale vinse per 12 a 1.




Il massimo risultato raggiunto fu nel 1974, quando riuscì a qualificarsi per i mondiali di Monaco 1974 dove la sorte fu davvero beffarda, nessuno mai avrebbe previsto ed immaginato che la Germania Est avrebbe scritto una pagina indelebile della storia del calcio e non solo. La Germania Orientale tuttavia, è sempre stata un eterna incompiuta, “i grandi obiettivi per la DDR saranno quasi sempre un punto più in là”, come scrisse il giornalista Hesse-Lichtenberger. I tedeschi dell'Est mancarono infatti, la qualificazione a tutte le edizioni degli Europei dal 1960 al 1988, e in 3 occasioni fallirono il traguardo per un soffio. Nel 1976 bastava un successo nel doppio confronto con l'Islanda ultima nel girone, e invece arrivarono un pareggio e una sconfitta. Nel 1980 la Germania Est si fece rimontare due goal nell'incontro decisivo con l'Olanda, nel 1988 è invece una clamorosa papera del portiere Renè Müller, su tiro di Aleinikov, a spianare la strada all'URSS”.  Insomma fu solo nel 1974 che si poterono ammirare ad un torneo iridato le maglie biancoazzurre della DDR che, tuttavia a livello giovanile e olimpico ottennero miglior sorte, tra cui l’oro olimpico a Montreal nel 1976. La Germania Est si qualificò al mondiale battendo la Finlandia per 5 a 2 nell’incontro casalingo di Dresda, vincendo 2 a 0 contro l’Albania a Magdeburgo memtre il 27 maggio 1973 a Bucarest, nella gara più impegnativa del girone la DDR venne sconfitta per 1 a 0 dalla Romania. Dopo quindici giorni  la DDR si riprese la testa della classifica vincendo a Tampere per 5 a 1 sugli scandinavi, mentre il 26 settembre del 1973 si riprese con gli interessi ciò che aveva lasciato a Bucarest nel maggio precedente, vincendo per 2 a 0 la partita che ufficialmente aprì la Zonengrenze  L’ultima partita la trasferta di Tirana fu ininfluente, la Germania vinse per 4 reti a 1 ma era già matematicamente qualificata. Fu il "Guru" dell’editoria tedesca a mettere mano al sorteggio di Francoforte il 5 gennaio del 1974, per far scrivere fiumi di parole e libri su quello che sarà il più importante derby della storia del calcio e non solo. Germania Est e Germania Ovest furono inserite nello stesso gruppo 1, insieme ad Australia e Cile. Quello del 14 giugno del 1974 allo stadio di Amburgo fu l’esordio di due debuttanti, Germania Est e Australia, vinsero i tedeschi per 2 a 0 con le reti di Joachim Streich e un autorete di Collin Curran. La seconda gara contro Cile era una partita temutissima per i noti problemi politici tra i due paesi alla luce di quello che accadde qualche mese prima nella “partita fantasma” di Santiago, si fronteggiavano infatti, un Paese comunista e uno retto da una giunta militare di destra, andata al potere da poco meno di un anno con un cruento colpo di Stato. La partita terminò con un pareggio per 1 a 1, avanti i tedeschi con Martin Hoffmann, furono ripresi nel secondo tempo dal cileno Ahumada. Il 22 giugno del ’74 si scrisse la storia del calcio, ad Amburgo ci sono di fronte le due Germanie. Iniziò forte la BDR in maglia bianca, il MURO difensivo della DDR in maglia azzurra resse, i cugini occidentali iniziarono ad innervosirsi e gli automatismi di gioco vennero meno. La svolta avvenne al settantasettesimo minuto grazie a una ripartenza veloce cominciata dai guantoni di Jurgen Croy. In pochi tocchi la palla arrivò a centrocampo e da lì venne lanciata verso l’area dove arrivò dopo uno scatto infinito Jurgen Sparwasser che superò, sospinto dalla sorte, tre difensori tedeschi con uno stop di naso e insaccò il pallone alle spalle di Maier, sancendo l’impossibile. La Germania povera sconfisse la Germania ricca per 1 a 0 scrivendo una pagina indelebile della storia europea che, rimarrà perennemente viva nell’immaginario calcistico mondiale  anche perché quel gesto diverrà la miglior propaganda per il governo di Berlino Est. La Germania Est passò il turno e fu inserita nel girone finale "A" con Brasile, Olanda e Argentina, i tedeschi giunsero a questo punto già appagati di quell’impresa che avevano creato contro la Germania Ovest. Persero per 1 a 0 la prima partita contro il Brasile con qualche rammarico poiché i verdeoro non furono così trascendentali, come invece gli avversari della seconda gara, l’Olanda che, si impose per 2 a 0 con le reti di Neeskens e Rensenbrink, mentre contro l’Argentina i tedeschi riuscirono a togliersi un ulteriore soddisfazione pareggiando 1 a 1 con una rete di Joachim Streich. I tedeschi rientrarono immediatamente in patria per concedersi alla folla festante, per un giorno felice e orgogliosa di essere la parte povera della Germania. La caduta del Muro di Berlino nel 1989 cambiò completamente le carte in tavola, le due Germanie non si sarebbero mai più incontrate, tuttavia ancora per qualche mese i due paesi rimasero divisi. Lo sono anche il 2 febbraio del 1990 giorno del sorteggio per i gironi eliminatori di Euro 92, ospite delle estrazioni Gunnar Nordahl il quale estrasse dall'urna il nome della DDR che andò a finire nello stesso gruppo della Germania Ovest, quella partita però non si giocherà mai perché la storia quella con la S maiuscola impedirà che ci fosse un altro Sparwasser e di lì a poco la Germania Est giocherà la sua ultima partita contro il Belgio. Matthias Sammer segnò le due reti che permisero alla nazionale della DDR di vincere l’ultima partita della sua storia. In quella partita oltre a Sammer erano presenti  anche Ulf Kirsten, Andreas Thom e Thomas Doll, che continueranno a giocare a livello internazionale per la Germania riunificata. Nella sua storia la nazionale della Germania Est ha giocato 293 partite, ottenendo 138 vittorie, 69 pareggi e 86 sconfitte. Dopo l’exploit del 1974 la DDR non riuscì più a qualificarsi nei massimi tornei internazionali, arrivò sempre vicino all’obiettivo però senza mai raggiungerlo. Nelle qualificazioni ai Mondiali di “Argentina ‘78”, fallì l’obiettivo per uno sciagurato pareggio casalingo contro la modestissima Turchia 1 a 1 il risultato andò a favore dell'Austria di Krankl e Prohaska. Due anni più tardi, la Germania Orientale si lasciò  sfuggire la qualificazione a “Euro ‘80” nell'ultima giornata con una sconfitta interna per 2-3 contro l'Olanda. Nell’1982 invece fallì miseramente l’obiettivo contro la Polonia, con cui perse tutti gli incontri. Stesso discorso per “Euro ‘84” dove i bianco azzurri non entrarono mai in competizione in un girone dominato dal Belgio. Qualcosa meglio lo fece vedere nelle qualificazioni a “Messico ‘86” dove sconfisse, a Berlino, i Campioni d’Europa della Francia. Nel 1988 fu l’URSS a sbarrare la strada alla DDR che tuttavia, si tolse la soddisfazione di vincere a Parigi nel round robin contro la Francia, pareggiare a Berlino con i Blues e bloccare sull’1 a 1 l’Unione Sovietica. Dopo di ciò fu la fine calcistica della Germani Est anticipando di pochi anni la dissoluzione della Jugoslavia, Cecoslovacchia e della stessa Unione Sovietica.



Anche a livello di club le compagini della ex Germania dell’Est andarono incontro ad un triste destino, al termine della seconda guerra mondiale in Germania furono istituite delle competizioni calcistiche per ogni zona d'occupazione, in sostituzione della Gauliga introdotta all'epoca del nazismo. Nel 1948, nella zona di occupazione sovietica fu istituito un campionato ad eliminazione denominato Ostzonenmeisterschaft quindi, a partire dalla stagione 1949-50, dopo la proclamazione della Repubblica Democratica Tedesca, fu introdotto un nuovo sistema calcistico a girone unico che aveva come massimo livello la DDR-Oberliga . Nei primi anni dopo la sua costituzione nel 1949, la DDR-Oberliga modificò più volte la formula del torneo, la prima edizione fu composta da quattordici squadre, le ultime due sarebbero retrocesse in DDR-Liga.  Nelle successive stagioni il numero di partecipanti variò e aumentarono le retrocessioni, soltanto dalla stagione 1954-55 fu introdotta la formula definitiva con girone all’italiana di andata e ritorno, la formula del campionato rimase invariata fino al 1990. con la riunificazione della Germania alle porte, la Deutscher Fußball-Verband istituì un torneo che avrebbe dovuto svolgere la funzione di massima serie calcistica della Germania Est a unificazione avvenuta. Il torneo denominato NOFV-Oberliga, prevedeva un sistema di promozioni e retrocessioni che avrebbe ripartito le squadre partecipanti nelle tre massime serie del nuovo sistema calcistico tedesco unificato, garantendo alle prime due classificate l'ammissione diretta in Bundesliga. Le squadre della DDR tuttavia, si mostrarono di molto inferiori, sia dal profilo tecnico sia organizzativo rispetto alle compagini dell’Ovest, in un breve lasso di tempo le squadre dell’Est andarono ad infoltire le serie minori se non quelle regionali. L’ultima Oberliga, nel 1990-91, fu vinta dall’Hansa Rostock,  seconda arrivo la Dinamo Dresda entrambe le squadre furono inserite nella nuova Bundesliga. L’Hansa Rostok retrocesse immediatamente, mentre la Dinamo Drersda resistette fino alla stagione 1995/96. valeva anche come qualificazione per le squadre dell’Est ai campionati “pantedeschi” della stagione successiva: soltanto le prime due della classifica, l’Hansa Rostock campione e la Dinamo Dresda, ebbero accesso alla nuova Bundesliga, dalla terza alla sesta Rot-Weiss Erfurt, Hallescher, Chemnitz e Carl Zeiss Jena furono inserite nella Zweite Bundesliga le altre invece furono distribuite in 3a Fußball-Liga, detta anche Dritte Liga e nelle Regionallige. La squadra tanto amata dai due Erich, Honecker e Mielke la Dinamo Berlino, fu relegata con l’altra celebre squadra del paese orientale, la Lokomotiv Lipsia, nella nuova Oberliga tedesca corrispondente al quinto livello del calcio teutonico. Tuttavia, le squadre della DDR si tolsero delle soddisfazioni in Europa a livello di club. L’apice fu raggiunto dal Magdeburgo nel 1974, quando vinse la Coppa delle Coppe contro il Milan, oggi gioca nella terza divisione tedesca . Anche Carl Zeiss Jena e Lokomotiv Lipsia raggiunsero la finale del medesimo trofeo ma furono rispettivamente sconfitte dai georgiani della Dinamo Tblisi e dagli olandesi dell’Ajax. Rammentando in questa manifestazione nel lontano 1981 la vittoria del Carl Zeiss Jena contro la Roma per 4 a 0, eliminandola dalla competizione e la semifinale del 1972 tra Dinamo Berlino e Dinamo Mosca con i tedeschi eliminati ai calci di rigore. In Coppa Campioni tra gli anni ’70 e gli anni ’90 Dinamo Berlino e la Lokomotive Lipsia sono arrivate più volte fino ai quarti di finale senza mai superarli . Nell’album dei ricordi ci sono tuttavia, altre imprese delle squadre dell’Est, sicuramente bisogna accennare alla vittoria esterna per 1 a 0, nel 1980, della Dinamo Berlino al “City Ground” contro il Nottingham Forest la squadra di Brian Clough futura campione d'Europa. L’eliminazione della Juventus, nella stagione 1973/74, per opera della Dinamo Dresda che vinse all’Harbig-Stadion per 2 a 0, il trionfo dello Vorwaerts di Francoforte sull’Oder sempre sui bianconeri nel 1973, l’impresa sempre della squadra di Dresda che riuscì a bloccare sul 3 a 3 i cugini campioni del Bayern Monaco. Di tutto ciò, di tutta quella poesia e di quel melodramma che è stato il calcio nella DDR, rimane solo un cumulo di ricordi l’odore intenso del fumo delle Trabant, il sapore acidulo dei cetriolini Spreewalder, quella costante impressione di essere osservati, l’effervescenza della Vita-Cola un surrogato della celeberrima Coca Cola occidentale, la simpatica silouette di Sandmännchen Sabbiolino che allietava il sonno dei bambini della Germania povera e infine la rete di Jurgen Sparwasser in quella nella magica notte di Amburgo che, per un giorno rese orgogliosi tutti i quei tedeschi rimasti intrappolati oltre la Cortina di Ferro. Ora a trent’anni da ciò <<che ei fu>> dove risentimento e presunzione sono diventati i nuovi sentimenti di un popolo che non si sente appartenere ad un’unica nazione. Il risentimento politico dell’Est, che nel giro di pochi mesi ha visto cancellati quarant’anni della propria esistenza, oggi si mescola a sentimenti nostalgici verso un tempo passato . Questo risentimento di un passato che non tornerà più e del rammarico di aver cancellato in tutta fretta quello che è stato vissuta in più di un quarantennio ora è diventato un amaro sentimento chiamato malinconicamente OSTALGIA.


 
 
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